Primo semestre 2017: le rinnovabili solo al 33,6% della domanda elettrica
Anche a giugno le rinnovabili elettriche segnano il passo. Su base semestrale generano 51,9 TWh contro i 55,1 TWh di un anno fa. Oggi coprono appena il 33,6% della domanda, ma erano al 40,1% nel 2014. L'unica fonte che non cala è il fotovoltaico: oggi soddisfa l'8,2% della domanda.
Nel mese di giugno 2017 la domanda di elettricità è stata di 27,2 miliardi di kWh, in aumento del 7,6% rispetto ai volumi dello stesso mese dell'anno precedente.
Questa impennata, come è spiegato da Terna nel suo rapporto mensile (allegato in basso), è dovuta soprattutto alle elevate temperature medie che in giugno sono state superiori di 1,9 °C rispetto alla media decennale per lo stesso mese.
A giugno la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per l'89,6% con produzione nazionale (pari a 24,6 miliardi di kWh) e per la quota restante (10,4%) dal saldo dell'energia scambiata con l'estero.
La produzione nazionale netta di giugno è aumentata del 9,6% rispetto a giugno 2016; in notevole incremento la produzione termoelettrica (+26%); cresce dell'8,7% la generazione da fotovoltaico. In diminuzione la generazione geotermica (-1,7%), eolica (-18,7%) e idrica (-19,8%).
La potenza massima richiesta a giugno 2017 è stata di 53.234 MW, registrata martedì 27 alle ore 12, e risulta superiore dell'8,1% al valore registrato alla punta del corrispondente mese di giugno 2016. Nel momento di picco la produzione da rinnovabili ha contribuito alla copertura del fabbisogno per il 35%, la produzione termoelettrica per il 56% e la restante parte il saldo estero.
In termini assoluti a giugno le rinnovabili (10,2 TWh in totale, -9,7% rispetto a giugno 2016, cioè 1,1 TWh in meno), hanno coperto il 37,5% della domanda. A giugno 2016 questa quota era stata pari al 44,6%.